Normativa europea e italiana per la riduzione dell’esposizione al radon

Normativa europea e italiana per la riduzione dell’esposizione al radon

L’impatto dell’efficienza della ventilazione sulle concentrazioni di radon e anidride carbonica negli edifici residenziali

La ventilazione è un processo di scambio d’aria tra l’interno e l’esterno di un edificio. È essenziale per garantire una buona qualità dell’aria interna (IAQ), riducendo la concentrazione di inquinanti e allergeni.

Due inquinanti significativi regolati dalla legislazione internazionale e nazionale nell’ambiente edificato sono il radon (222 Rn) e l’anidride carbonica (CO2). Entrambi possono accumularsi nell’aria interna ma molto spesso si riducono rapidamente con un’adeguata ventilazione.

Il radon è un gas nobile radioattivo che si accumula nell’aria interna di edifici non sufficientemente ventilati e può aumentare il rischio di cancro ai polmoni. È classificato come la seconda causa più comune di cancro ai polmoni subito dopo il fumo.

L’anidride carbonica è un prodotto metabolico prodotto dagli esseri umani e da altri animali. È un indicatore cruciale della ventilazione della stanza e una misura consolidata di buona IAQ.

La Direttiva 96/29/Euratom, recepita in Italia dal Decreto Legislativo 230/2000, stabilisce che gli Stati membri devono adottare misure per ridurre la concentrazione di radon negli edifici. La direttiva prevede che gli Stati membri fixino un livello di riferimento per la concentrazione media annua di radon indoor, che non deve essere superiore a 300 Bq m-3.

Lo studio presentato in questo testo ha esaminato l’impatto dell’efficienza della ventilazione sulle concentrazioni di radon e CO2 nell’aria interna di un edificio residenziale.

Le misurazioni sono state effettuate in un appartamento di circa 27 m2 a Lubiana, in Slovenia. Sono state misurate le concentrazioni di radon e CO2, insieme ai parametri meteorologici di base. Sono stati applicati tre scenari di ventilazione: frequente (più volte al giorno), scarsa (da una a due volte al giorno) e nessuna ventilazione.

I risultati hanno mostrato che la ventilazione è in grado di ridurre significativamente le concentrazioni di radon e CO2. Nei giorni di ventilazione frequente, le concentrazioni di radon e CO2 erano inferiori a 100 Bq m-3 e 800 ppm, rispettivamente. Nei giorni di ventilazione scarsa, le concentrazioni di radon e CO2 erano superiori a 1000 Bq m-3 e 1000 ppm, rispettivamente.

Le conclusioni dello studio sono le seguenti:

  • La ventilazione è un’efficace misura per ridurre le concentrazioni di radon e CO2 negli edifici residenziali.
  • Un tasso di ventilazione di progetto (DVR) di 0,5 cambi d’aria all’ora (ACH) è sufficiente per garantire concentrazioni di radon e CO2 inferiori a 100 Bq m-3 e 800 ppm, rispettivamente.
  • Gli edifici ad alta efficienza energetica, con una maggiore tenuta all’aria, richiedono un DVR maggiore per garantire una buona qualità dell’aria interna.

I risultati dello studio hanno importanti implicazioni per la progettazione e la gestione degli edifici residenziali. In particolare, gli edifici ad alta efficienza energetica, con una maggiore tenuta all’aria, richiedono un DVR maggiore per garantire una buona qualità dell’aria interna.

La Direttiva 96/29/Euratom e il Decreto Legislativo 230/2000 impongono agli Stati membri di adottare misure per ridurre la concentrazione di radon negli edifici. In Italia, il Decreto Ministeriale 10 novembre 2017 stabilisce che gli edifici residenziali devono essere sottoposti a controlli periodici per la misurazione della concentrazione di radon. I risultati dei controlli devono essere trasmessi alle autorità competenti.

Il monitoraggio e la riduzione della concentrazione di radon negli edifici residenziali sono importanti per proteggere la salute degli occupanti.

 

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